lunedì 9 aprile 2012

Tre vestiti per viver meglio - (carte estratte: 13 15 0 - tiraggio di Roberta)



Senza vestiti forse ancora ci si può stare, ma senza derma a girar per le vie la gente ti guarda male e non vi è cura per potersene abituare.
Egli era nato così, senza pelle alcuna che lo potesse proteggere dal mondo. Non aveva un nome, non aveva una famiglia, ma gli occhi erano di un blu intenso. Non bastò.
Eh si! perché quando girava per le strade lo chiamavan in vari modi, e tra gli epiteti meno offensivi c'eran "mostro" e "rosso maglione".
Stanco ormai di tutte queste maleparole decise che era giunto il momento di essere come tutti gli altri, pensò per cui di procurarsi una pelle da indossare e scuoiato un povero cristo in una stretta via laterale, ci mise un bel pò a capir come si infilasse quel vestito. La notte intanto coprì tutta la vergogna di quell'altro, che finì morto e nudo per davvero.
Il nostro se ne andò il giorno dopo bel bello per le vie, sicuro che la sua condanna ad avere il dito puntato contro fosse giunta a conclusione, e invece no, perché al suo passare tutte le femmine gridavano scandalizzate nel veder quell'uomo nudo, seppur con su ora una pelle.
Le vecchie signore davanti alle chiese, svenivano al suo incedere come margherite in autunno, benché loro stesse non fossero certo nel fior degli anni. La gente sentendosi offesa dal suo vestito di pelle, lo prese a sassate sul selciato, e gridandogli tutto il loro sdegno per quelle nudità, lo fecero correre via a gambe tese.
- E neanche questa è servita a niente, ma come devo fare?
Realizzò così in un sol colpo che per star tranquillo tra la gente non ti basta indossare un sol vestito, ma ne servono almeno due.
Benissimo! Sapeva di poter migliorare.
Fu così che prese dei vestiti lasciati al bordo del fiume, mettendoci anche in questo caso un pò a capire come si infilassero.
Mentre il mendicante che li aveva messi lì per andarsi a fare un bagno morì dal freddo, egli se ne andò bel bello a passeggiare per le strade del paese.
E provate ad indovinare! La gente lo prese a maleparole perché con quell'aria cenciosa pareva un appestato e gli diedero così tante bastonate, che se veramente avesse avuto la peste, ne sarebbe guarito, perché quella pur di non prendersi tutte quelle botte, gli si sarebbe levata via dal corpo senza neanche salutare.
Ah! che guaio, quel popolo che non lo aveva giudicato abbastanza elegante. Nonostante avesse adesso non uno solo, ma ben due abiti a sigillare quanto ci tenesse ad esser come tanti.
Fu così che gli venne un'altra bella idea, probabile dovesse dimostrare di essere elegante, perché alla fine non importa che tu sia vestito, ma di fronte all'eleganza ti si aprono porte, sorrisi ed abbracci.
Pensò che un bel tocco di grazia gliel'avrebbero potuta dare due bei gemelli appesi ai polsi e visti da lontano due biondi fratellini, gli staccò di netto le teste per poter allacciare per bene i polsini della sua camiciola.
Fu un interessante passeggiare, tra grida di cristiani che lo chiamavano "assassino" e pure "gobbo", si perché quelle due tenere testoline gli pesavan sulle braccia, così tanto da farlo procedere piegato.
Trascinandosi a capo chino per le vie, inseguito dalle guardie che di sicuro non lo volevano abbracciare, scorse da quell'impropria posizione un bel chiodo sul selciato.
Quando arrivò a casa, troppo stanco per andare oltre la sua voglia di non sentir più verso sè parole infami, appese al chiodo tutti i suoi vestiti: quelli eleganti con gemelli, quelli secondi che vanno sui primi, e infine quelli primi che non si sa mai da che parte te li devi infilare.
Così mentre egli nudo e senza pelle ritornò per le vie a passeggiare, nessuno di quelli lo prese più a maleparole, troppo intenti com'erano a cercare tra le case quell'assassino gobbo, che tanto fino a quel giorno li aveva fatti penare.

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