giovedì 22 settembre 2011

Le maledettissime sette frecce - (carte estratte: 6 3 4 - tiraggio di Leandro B.)



Che cosa c'è di più perfetto se non l'amore, che crea equilibrio speciale tra occhio e cuore.
La incocco lì così come rima facile con quasi sbaglio, manco fosse la settima freccia di cupido.
Si, perché quello che voi forse non sapete è che al dio per eccellenza del sentimento sacro, poco gliene cale di dove va a finire quella punta in eccesso. Che mica si diverte a tirare, egli se ne vuole solo sbarazzare per mantenere l'equilibrio del suo numero: sei.
E si sa che dopo aver ricevuto in dono sul sedere uno di quegli spilli, a noi del razionale più nulla importa.
Mentre il povero Cupido ne fa questione grave perché di frecce nella faretra se ne ritrova sempre sette, tanto che ogni volta ne esce pazzo volendone possedere solo sei.
Sei è un numero bello, un doppio 3 che si guarda in viso. Assorto appunto come due amanti che si completan per sguardo, dove occhio verso occhio crea profondissima coscienza.
- Maledette ancora sette! Che di quella freccia in eccesso me ne ero appena liberato.
Ma niente da fare, e più sulla terra sbucan amanti e più a quello gli viene la bocca storta per disappunto.
Scaglia e amanti, lancia e amanti, getta e amanti…
Incocca infine un'altra settima per levarsela di mezzo. Poi le riconta tutte quante, ma sono ancora sette!
- Sette, sempre sette e solo sette! Questo amore mi trafigge sol la bile!
Sta quello tutto il giorno a gridare, cercando nuove natiche maldestramente da centrare.
Ma forse il trucco per davvero è da scovare altrove, che se chiedi ad un innamorato "tre per tre?" lui non ti risponderà di certo "nove".

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