sabato 28 maggio 2011

Troppi occhi per l'illuminato - (carte estratte: 18 12 7)



C'era un viaggiatore che girava il mondo per trovar l'illuminazione, ma al suo cavallo mancava un'occhio e non seguendo sempre diritto la strada, fu così che arrivò una sera sulla riva di un lago.
Decise allora di accamparsi li per riposare, ma a notte inoltrata due uomini incappucciarono nel sonno lui e il suo destriero e poi li caricarono su una barca.
Al di là del lago sorgeva un villaggio che era stato assai modesto prima che un padre spirituale vi fece edificare all'ingresso, due imponenti torri che troneggiavano sui lati.
I due iniziati portarono il viandante ed il suo cavallo ancora incappucciati al cospetto del maestro, che disse:
- Ti propongo uno scambio viaggiatore, so che aneli all'illuminazione che io ti posso dare e per questo ti chiedo di farmi dono del filtro che ti tiene lontano dal veder il mondo per quello che è, dopodiché sarai un illuminato.
Al viaggiatore non parve vero di poter trovare la giusta via per così poco, troppo abituato al suo cavallo che non sapeva andare in linea retta, e accettò di dare in dono al maestro gli occhi suoi e quelli del suo destriero.
Cominciò così il rituale per intraprendere il cammino e il bipede e il quadrupede, con ancora il cappuccio calato sulle teste, furono messi a gambe all'aria fino al levarsi del sole.
Quando giunse l'ora, nella piazza centrale davanti a centinaia di adepti senza occhi, il maestro disse:
- Grazie a questa posa mistica, ogni singola goccia di sangue è tornata nelle orbite e rinunciandovi potrete finalmente vedere ogni cosa.
Due discepoli tolto il cappuccio ai nostri, presero dai crani gli occhi così di sangue ricolmi; ma solo tre invece di quattro bulbi, perchè al cavallo già mancava un occhio.
Il servitore che teneva in mano quella singola sfera in quel momento ebbe una gran paura di deludere il suo maestro, che sempre aveva ricevuto occhi in numero pari, così tacque l'accaduto rimuginando su quale potesse essere la soluzione.
Il maestro continuò il rituale:
Ora gli occhi di destra andranno riposti nella torre est e gli occhi di sinistra in quella ovest.
Dopo aver pronunciato queste ultime parole, il viaggiatore e il suo cavallo vennero quindi accettati tra i discepoli del padre spirituale e accolti tra gli abbracci della gente.
Alle torri furono dati altri occhi ancora e i due sinistri andarono a ovest, ma solo uno andò ad est, nelle mani del discepolo, che lì per lì terrorizzato per essere in difetto, nella torre buttò un solo occhio e un uovo sodo per bilanciare.
Ma appena l'uovo cadde in mezzo a tutti quegli occhi, le torri cominciarono a tremare e tutti i bulbi vennero rigettati fuori come quando metti in pancia qualcosa di indigesto.
E avresti dovuto vedere quale pioggia di sferette lattiginose si abbattè sul villaggio, che quelle torri parevano vulcani inferociti.
Occhi da tutte le parti, per le strade e sopra i tetti.
Poi per la gioia e la curiosità di rivedere ancora il mondo, ogni abitante del villaggio si ricacciò in testa due occhi a casaccio; e così io potevo vedere con i tuoi occhi, tu con quelli di un cane, lei con uno blu e l'altro marrone.
Il viaggiatore si accaparrò tre occhi tra quelli che si trovò a tiro, due per lui e uno per il cavallo, e filò via da quel villaggio prima che a qualcuno venisse in mente di volerlo riacciuffare.
Al maestro che sin da bambino era stato in difetto dei suoi occhi, non rimase altro che un uovo sodo.

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