Se penso a qualcosa di buono mi vengono in mente le torte.
Con la crema, il cioccolato o la panna, sempre di buono si parla e sempre sotto ai denti vanno a finire.
Giù al rione della “Lama Verde”, viveva una donna dai modi gentili, era molto amata tra le persone del circondario tanto che la chiamavano Zucchero.
Zucchero aveva un marito che vendeva cianfrusaglie, e a dirla tutta, lui al contrario non era visto di buon occhio: era svelto di lingua e poteva piazzarti qualsiasi tiro, che prima che te ne fossi accorto avresti fatto già due giri del paese.
La nostra lo amava alla follia, ma nonstante tutto non era mai riuscita a dar frutto alla loro unione, mai era stata toccata dalla grazia di dar dei figli al mercante e per compensare questa mancanza dava vita invece a succulenti manicaretti che serviva al marito.
Lei soleva mangiare molto poco e cose semplici, perchè era convinta che se avesse fatto un peccato di gola, la sua straordinaria capacità di incantar le persone con una pietanza le sarebbe venuta meno.
Lui a dimostrazione di ciò mangiava a piene ganasce, senza troppo pensare a non aver prole.
La donna una mattina fu ben contenta di scoprire casualmente che il marito aveva nascosto in casa un bell'anello: da lì a pochi giorni cadeva il loro anniversario di matrimonio e lui almeno quest'anno non se n'era dimenticato!
Lei tutta compiaciuta, preparò la miglior zuppa di cipolle che avesse mai messo insieme, sperando che gli anelli dell'ortaggio sezionato, per forma facessero cadere il marito in confessione anticipata.
Ma lui muto come un pesce, si dimostrò esser un vero osso duro, lasciando la nostra buona donna con un palmo di naso.
E che palmo le crebbe quando scoprì, all'uscita del marito, che l'anello era stato portato via dal nascondiglio.
La donna uscì di casa e seguendo l'odor di cipolla come fosse una via di mollichine di pane, scovò il marito a regalare il prezioso a quella sciocca cuoca della locanda in fondo al vialone principale.
Maledetto traditore!
Povera Zucchero, tradita così da un fanfarone, per una cicciona che aveva due figli grassi che sembravano maiali.
Ne usciva mal ridotta dal confronto.
La nostra guardandoli da lontano, infilò la mano nel grembiule che ancora aveva indosso, sperando di trovarvi un coltellaccio da cucina per fare a fette i due amanti, ma vi trovò solo un altro anello di cipolla che gli si infilò al dito, quasi a volerla schernire ancor di più.
Si portò la mano davanti al viso, guardando quell'anello vegetale che le si era tutto spiaccicato intorno al dito, e le lacrime le salirono agli occhi, ma non per l'odore.
“E allora maledico entrambi gli anelli, che siano per noi un legame indissolubile!”
La Cicciocuoca si infilò allora l'anello regalatole.
Zucchero tornando a casa vide quei due grassi bambini della cuoca giocar per strada a dar fastidio alle oche, proprio davanti a casa sua e furente di rabbia, decise di agire all'istante.
Sbattè uova e zucchero al volo, invitando i due bei bimbi ad entrare e servirsi, a quelli non gli fu detto due volte che già stavano con i cucchiai di legno in bocca, e chiusa la porta, la cara Zucchero calò il coltello che non aveva in tasca.
Quante belle bistecche puoi far da due maiali?
Parecchie se hai molta fame, e nei giorni seguenti, contravvenendo al patto che con se stessa aveva stipulato, Zucchero si cucinò bistecche in ogni modo: con verdure, alla piastra, in casseruola, arrotolate, saltate, legate, amputate.
E più mangiava, più la Cicciocuoca ingrassava, e più masticava, più l'altra aumentava, e più digeriva e più l'altra diventava così grassa da non riuscir mai più ad uscire dalla porta della locanda, che divenne da quel momento la sua prigione.
Il marito di Zucchero, per dare un bacino all'amante si doveva ormai arrampicare al secondo piano, che quella era così grossa che se si girava da un lato per porgere le guancia, lo avrebbe schiacciato secco tutto di un colpo.
Ma non fu così che l'uomo perì, semplicemente cadde dal balcone, perchè anche se era un buon parlatore, a forza di fare gioco di equilibrio, prima o poi un piede in fallo lo metti.
Zucchero poco dopo il funerale del marito si cucinò l'ultima bistecca e si scoprì incinta di due bei gemelli, ma da quel giorno non riuscì mai più a cucinare un sol piatto che non disgustasse i suoi commensali.
Peccato! Perchè se penso a qualcosa di buono, mi viene in mente lo zucchero.